Molte sono le opere che si trovano sul web; alcune più belle o interessanti ed altre meno. Di certo pero’ tutte portano in se e trasmettono i sentimenti, le paure, le incertezze, le gioie e le tragedie di chi le ha scritte e di certo in alcune di esse molti di noi potranno ritrovarsi.
Quelle che seguono sono cose che abbiamo trovato navigando o che ci hanno mandato i nostri amici. Forse non saranno le migliori che si trovano ma di certo sono quelle che ci hanno più colpito.
Quanto ti voglio bene figlio mio,- ma questo lo sappiamo io, tu e Dio.
Io ti pensavo forte e turbolento,- ma il giorno che nascesti,- tu te ne stavi li’ quasi inerme,
non piangesti nemmeno e non facesti niente,- solo i tuoi occhi parlavano- dicendomi che volevi tanto amore,
allora, senza indugio, ti abbracciai- e ti strinsi forte al cuore.
Si’, ti ho abbracciato e ti ho baciato.
Un grande bacio forse per colmarti- di tutto quello che non potro’ darti.
Con questo doloroso abbraccio,- promettendoti il mio piu’ grande coraggio,
di poterti sempre accudire,- assicurandoti un sereno avvenire.
Ti amo piu’ della mia stessa vita,- ti guardo, tu mi sorridi e ti abbandoni a me
allora tu mi ripaghi di tutto il mio da fare;- non mi stanco mai di dedicarmi a te.
Quando tutti la sera vanno a riposare,- io son sempre li’, a vegliare,
perche’ tu, figlio mio, ti senta protetto,- e abbia tanto amore e rispetto.
Un genitore non va mai in ferie,- perche’ suo figlio ha sempre bisogno di lui.
Io ti guardo e ti vedo come tutti gli altri,- il tuo sorriso mi ripaga di tutti i miei affanni.
Devo ringraziare di averti avuto,- tu mi hai insegnato cose che non avrei mai creduto.
Ti abbraccio forte e ti stringo a me,- tu sei la cosa piu’ importante e preziosa che c’e’.
L’Armatura
Calzero’ un elmo sulla mia fragilita’ alzero’ la visiera e mi costringero’ a guardare avanti verso l’orizzonte.
Prendero’ la disperazione e la trasformero’ in un manto rosso chiamato amore.
Prendero’ la paura e la trasformero’ in corazza dura, sara’ la mia armatura.
Prendero’ l’indifferenza altrui e la trasformero’ in sensibilita’, sara’ il mio scudo.
Prendero’ la speranza, sara’ il mio cavallo che chiamero’ domani. Prendero’ la fiducia ed in essa forgero’ una spada possente.
Prendero’ infine i tuoi colori come vessillo del mio combattere e li appendero’ alla mia lancia forgiata nel coraggio.
Ecco sono pronta alla battaglia quotidiana. Come un cavaliere dall’armatura splendente affrontero’ i giorni e gli anni che verranno.
Se poi sara’ possibile, giorno per giorno insegnero’ a te l’urlo della battaglia.
Ti insegnero’ a combattere, a cavalcare, a indossare la pesante armatura e a sentirla leggera come fosse piuma.
E…un giorno ti guardero’ da lontano partire solo, per affrontare il tuo domani.
MESSAGGIO DI TENEREZZA
Ho sognato che camminavo
in riva al mare con il Signore
e rivedevo sullo schermo del cielo
tutti i giorni della mia vita passata.
E per ogni giorno trascorso
apparivano sulla sabbia due orme:
le mie e quelle del Signore.
Ma in alcuni tratti ho visto una sola orma,
proprio nei giorni piu’ difficili della mia vita.
Allora ho detto: “Signore
io ho scelto di vivere con te
e tu mi avevi promesso
che saresti stato sempre con me.
Perche’ mi hai lasciato solo
proprio nei momenti piu’ difficili?”
E lui mi ha risposto:
“Figlio, tu lo sai che io ti amo
e non ti abbandono mai:
i giorni nei quali
c’e’ soltanto un’orma sulla sabbia
sono proprio quelli
in cui ti ho portato in braccio”.
TESTIMONIANZA DI VITA VISSUTA
Vi e’ mai capitato di chiedervi come siano scelte le mamme dei bambini con handicap?
In qualche maniera riesco a raffigurarmi Dio che da’ istruzioni agli angeli, che prendono nota in un registro gigantesco.
“-A Rossi Anna diamo un figlio, santo protettore, S. Matteo”
“-A Bianchi Rita darei… vediamo un po’… una figlia, santo protettore, S. Cecilia”
“-A Bini Daniela diamo due gemelli santo protettore: Gerardo, e’ abituato alla scarsa religiosita'”
Finalmente passa un nome ad un angelo e sorride:
“- A questa, diamole un bambino con handicap”
L’Angelo incuriosito dice:
“- Perche’ proprio a questa qui, e’ cosi’ felice!”
” Esattamente, non potrei mai dare un figlio con handicap ad una donna che non conosce l’allegria, sarebbe una cosa cosi’ crudele!”
“- Ma ha pazienza?” Chiede l’angelo?
“- Non voglio che abbia troppa pazienza, altrimenti, affoghera’ in un mare di autocommiserazione e pena. Una volta superati il risentimento e lo shock di sicuro ce la fara'”.
“- Ma Signore, ” dice l’angelo” credo che quella donna non creda nemmeno in Te!”
“- Non importa, posso provvedere.
Quella donna e’ dotata del giusto egoismo”
L’Angelo senza fiato dice: “Egoismo? E’ una virtu’?”
Dio annuisce: se non fosse capace di separarsi ogni tanto da suo figlio, non sopravvivrebbe mai.
Si’, ecco la donna a cui daro’ la benedizione di un figlio meno perfetto, ancora non lo sa, ma sara’ da invidiare.
Non dara’ mai per certa una parola.
Non considerera’ un passo come un fatto comune.
Se il suo bambino dira’ “mamma” per la prima volta, lei sapra’ di essere testimone di un miracolo.
Quando descrivera’ un albero o un tramonto al suo bambino cieco, lo vedra’ come poche persone sanno vedere le mie creazioni.
Le consentiro’ di vedere chiaramente le cose che vedo io – ignoranza, crudelta’, pregiudizio – e le concedero’ di levarsi sopra di esse.
Non sara’ mai sola.
Io saro’ al suo fianco ogni minuto di ogni giorno della sua vita, poiche’ stara’ facendo il mio lavoro infallibilmente come se fosse al mio fianco”.
” E per santo protettore?” chiede l’angelo, tenendo la penna sollevata a mezz’aria.
Dio sorride:”- Bastera’ uno specchio”
( ERMA BOMBECK)
LA MIA VIA
La mia strada e’ stretta
sterrata
tutta in salita
ci sono curve
su curve…
La terra si sgretola
sotto i miei passi
e il cammino
e’ sempre piu’ duro
per la mia grande stanchezza…
E’ una via difficile
piena di sassi di fatica
di ombre di dolore…
ma in fondo alla strada
c’e’ una piccola luce
una luce di speranza
una fiamma viva
tenuta da una piccola mano.
BENVENUTI IN OLANDA!
Spesso mi e’ stato chiesto di descrivere l’esperienza dell’avere un bambino con una disabilita’, di provare ad aiutare persone che non hanno condiviso questa esperienza, a capirla, a immaginare cosa si prova. E’ cosi’.
Quando stai per avere un bambino, e’ come programmare un favoloso viaggio in Italia. Compri una guida sull’Italia e fai dei meravigliosi progetti. Il Colosseo. Il David di Michelangelo. Le gondole a Venezia. Cominci ad imparare alcune frasi in italiano.
Tutto e’ molto eccitante. Dopo qualche mese di sogni anticipati, il giorno finalmente arriva. Fai le valigie e parti.
Alcune ore piu’ tardi, l’aereo comincia ad atterrare. Lo steward entra e dice: “Benvenuti in Olanda”.
“In Olanda?” – domandi.
“Cosa significa Olanda? Io ho comprato un biglietto per l’Italia! Io credevo di essere arrivata in Italia!”.
“C’e’ stato un cambiamento nel piano di volo. Abbiamo optato per l’Olanda e qui devi stare”.
La cosa importante non e’ che non ti abbiano portata in un orribile, disgustoso posto pieno di pestilenza, carestia e malattia.
E’ solo un posto diverso.
Cosi’ devi andare a comprare una nuova guida. E devi imparare alcune frasi in una nuova lingua.
E incontrerai nuovi gruppi di persone che non avresti altrimenti incontrato. E’ solo un luogo diverso. E’ piu’ calmo e pacifico dell’Italia, meno abbagliante dell’Italia. Ma dopo che sei li’ da un po’, prendi confidenza, ti guardi intorno e cominci ad imparare che l’Olanda ha i mulini a vento e l’Olanda ha i tulipani e l’Olanda ha Rembrandt.
Pero’ tutti quelli che conosci sono occupati ad andare e venire dall’Italia e ognuno si vanta di quale meraviglioso periodo ha trascorso la’.
E per il resto della tua vita tu dirai: “Si’, quello era il luogo dove avevo progettato di andare. E cio’ che avevo programmato”.
E la pena di tutto cio’ non se ne andra’ mai, mai, mai, mai, perche’ la perdita dei propri sogni e’ una perdita molto significativa.
Ma se passerai la vita a piangerti addosso per il fatto che non sei andato in Italia, non sarai mai libero di godere delle cose molto, molto speciali e molto amabili dell’Olanda.
di Emily Peri Kingsley
IL MOTORINO NEL PAESE DELLE MACCHINE
C’era una volta un mondo abitato solo da macchine: per le strade si vedevano automobili sportive e dai colori sfavillanti con motori vigorosi e roboanti che, spesso e con spavalderia, facevano mangiare la polvere agli altri.
Incontravi anche auto malandate (cassoni insomma), che, non avendo una carrozzeria da proteggere, potevano scarrozzare su strade poco accessibili e, con un po’ di pigrizia ed arroganza, tagliavano la strada alle altre macchine, arrivando spesso prima d’automobili nuove di zecca…..
C’erano utilitarie e furgoni, adatti a viaggi in famiglia o di lavoro e poi….. e poi…
Poi c’era un motorino.
Era stato costruito solo con due ruote, arrancava in salita ed anche in discesa era facilmente sorpassato da tutte le altre autovetture che si voltavano a guardarlo con curiosita’ e compassione.
Un giorno accadde una cosa strana: i semafori impazzirono creando file chilometriche d’automobili incolonnate sotto il sole. I clacson suonavano a tutto spiano, i motori fumavano….ma nessuno riusciva piu’ a spostarsi dal suo posto.
Il motorino, pian pianino, svicolando tra tutte quelle macchine raggiunse la sua meta senza problemi. I suoi handicap erano improvvisamente diventati punti di forza perche’ era cambiato l’ambiente circostante.
Allora le altre macchine, compresi i macchinoni di lusso, capirono che ognuno ha una sua peculiarita’, anche se non sempre e’ immediatamente visibile a tutti, e decisero che, d’ora in avanti, non avrebbero piu’ guardato con sufficienza chi sembrava cosi’ diverso da loro.
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GLI ANGELI SULLA TERRA
Si racconta che un giorno dal cielo il Signore Iddio stava osservando come si comportavano gli uomini sulla terra.
Fra loro regnava la desolazione.
“Sono piu’ di 5 miliardi gli uomini sulla terra e ancora sembrano pochi per accogliere tutta la grandezza dell’amore” disse fra se’.
Vide che vi erano tanti fratelli in guerra; sposi e spose che non si sopportavano piu’; ricchi e poveri che si disprezzavano divisi fra loro; sani e ammalati lontani e indifferenti gli uni dagli altri; netta separazione e distinzione tra liberi e schiavi…
Un bel giorno il Signore riuni’ un esercito di angeli e disse loro:”Avete visto gli esseri umani? Hanno bisogno di aiuto! Sara’ necessario che voi andiate giu’ sulla terra in mezzo a loro”.
“Noi?” chiesero gli angeli preoccupati ed emozionati, anche se pieni di fede.
“Si’ – continuo’ il Signore – voi siete proprio le persone adatte. Nessun altro potrebbe assolvere l’incarico che sto per darvi. Ascoltate: quando ho creato l’uomo, l”ho fatto ad immagine e somiglianza mia, ma con talenti speciali per ognuno. Ho desiderato differenze fra loro, perche’ tutti insieme formassero il Regno. Cosi’ ho progettato per loro il mio piano.
Alcuni dovevano essere molto ricchi per poter dividere le proprie ricchezze con i poveri; altri dovevano godere di buona salute per poter aver cura degli ammalati.
Alcuni dovevano essere saggi e altri molto semplici, per manifestare tra loro sentimenti di amore, di ammirazione e di rispetto.
I buoni dovevano pregare per coloro che si comportavano come se fossero cattivi. Il paziente e mansueto doveva tollerare il nervoso e collerico…ma… ma tutto questo non e’ stato!
Voglio fermamente che il mio piano si realizzi, perche’ desidero che l’uomo possa godere, gia’ nella sua esistenza sulla terra, la felicita’ eterna. Per realizzarlo voi andrete laggiu’ sulla terra con loro!”
“Ma di che si tratta?” domandarono gli angeli un po’ inquieti.
Allora il Signore spiego’ ogni cosa:”Siccome gli uomini hanno dimenticato che li ho creati distinti e diversi tra loro, perche’ si completassero gli uni gli altri cosi’ da formare il corpo del mio amato Figlio, e inoltre sembra che non si rendano conto che io li voglio differenti perche’ raggiungano la perfezione, voi stessi andrete sulla terra con loro dotati di varie “distinzioni”.
E diede a ciascuno il suo incarico:
“Tu avrai memoria e capacita’ di concentrazione superlativa: sarai cieco.
Tu avrai pensieri profondi, scriverai libri, sarai poeta: avrai paralisi cerebrale infantile.
A te daro’ il dono dell’amore personificato, ci saranno molti altri come te su tutta la terra e non ci sara’ distinzione di razza, perche’ tutti avranno la faccia, gli occhi, le mani e il corpo come se fossero fratelli di sangue: avrai sindrome di Down.
Tu sari piccolo di statura, ma la tua simpatia e il tuo senso dell’umore arriveranno fino al cielo: sarai osteocondrodisplasico (di bassa statura).
Tu userai la creazione nel mondo, che io ho pianificato per gli uomini. Avrai un’alterazione mentale e mentre gli altri si preoccuperanno per i progressi scientifici e tecnologici, tu ti arricchirai osservando una formica, un fiore. Sarai felice, molto felice, perche’ amerai tutti e non giudicherai nessuno. Vivrai sulla terra, ma la tua mente si manterra’ in cielo: preferirai ascoltare la mia voce piuttosto che quella degli uomini: avrai autismo.
Tu sarai abile come nessun altro: sarai focomelico e farai tutto con le gambe e con la bocca.
Infine all’ultimo angelo disse:Tu sarai un genio, ti toglierai le ali prima di andare sulla terra e andrai laggiu’ con la spina dorsale aperta, gli uomini ripareranno il tuo corpo pero’ dovrai darti da fare per trionfare: avrai mielomeningocele, che significa “miele venuto dal cielo”.
Gli angeli si sentirono felici con le “distinzioni” del Signore, pero’ provarono grande pena al pensiero di doversi allontanare dal cielo per compiere la loro missione e chiesero al Signore:
“Quanto tempo dovremmo vivere senza vederti? Quanto tempo lontano da te?””
Non preoccupatevi, staro’ con voi tutti i giorni. Comunque al massimo questa esperienza durera’ dai sessanta agli ottanta anni terrestri”.
“Sta bene, Padre. Sara’ come tu dici. 80 anni sono un istante nell’orologio eterno, ci rivedremo qui tra poco!” dissero gli angeli all’unisono e discesero sulla terra emozionati.
Ognuno giunse al ventre di una madre. Li’ si formarono durante 6, 7, 8 o 9 mesi. Alla nascita furono accolti con profondo dolore, causarono paura e angustia.
Alcuni genitori ricusarono il peso e il compito, altri l’accettarono come allibiti, altri si sentirono in colpa fino a rompere il matrimonio e dividersi e altri ancora piansero con amore e accettarono il loro dovere.
In ogni modo, qualunque sia stata la sorte di ciascuno, siccome gli angeli conoscono la loro missione e possiedono le virtu’ della fede, della speranza e della carita’ – e tante altre ancora, tutte governate dall’amore – hanno saputo perdonare ed ora con grande pazienza passano la vita illuminando tutti coloro che hanno voluto amarli.
Continuano a giungere angeli sulla terra con spiriti superiori in corpi limitati e continueranno ad arrivare finche’ ci saranno uomini sul pianeta.
Dio vuole che stiano tra noi per darci l’opportunita’ di lavorare per loro, di imparare da loro. Lavorare e’ servire, servire e’ vivere, vivere e’ amare, perche’ la vita ci e’ stata data per questo.
“Colui che non vive per servire, non serve per vivere”.
Fiaba sudamericana
Il dromedario e il cammello
“Una volta un dromedario, incontrando un cammello,
gli disse: – Ti compiango, carissimo fratello:
saresti un dromedario magnifico anche tu
se solo non avessi quella brutta gobba in più.
Il cammello gli rispose: – Mi hai rubato la parola.
È una sfortuna per te avere una gobba sola.
Ti manca poco ad essere un cammello perfetto:
con te la natura ha sbagliato per difetto.
La bizzarra querela durò tutto un mattino.
In un canto ad ascoltare stava un vecchio beduino
e tra sé intanto pensava: – Poveretti tutti e due
ognuno trova belle soltanto le gobbe sue.
Così spesso ragiona al mondo tanta gente
che trova sbagliato ciò che è solo differente.”
di Gianni Rodari
CIELO DI LUGLIO
La vita è strana:
affida le battaglie più dure a chi è indifeso.
Noi siamo qui, disposti a combattere sempre senza arrenderci.
Palla candida di neve occhi di nubi chiare d’azzurro
personaggio di una fiaba ancora da finire.
Piccolo clown dai riccioli ramati
che muove i passi di una danza sconosciuta e spesso incomprensibile;
ti guardo e mi domando cosa pensi chiuso nel buio silenzio
cosa senti quando ridi spensierato e quando piangi all’ improvviso.
Figlio indesiderato della natura impazzita
nota stonata in una musica incantata!
innocente rifiutato e condannato da chi non può capire
che per me tu sei colore nel grigio di questi orizzonti
fiore raro e delicato che rallegra la mia vita
tu sei stella solitaria che illumina la notte
musica mai udita che risveglia un mondo addormentato
fratello speciale che dà un senso all’amore che provo
Bizzarro folletto di una foresta incantata
principe di un regno affascinante e difficile da scoprire
benvenuto alla vita col tuo dolce SORRISO.
PRENDIMI PER MANO E PORTAMI CON TE
FILASTROCCA DI UN BAMBINO SPECIALE”
Il mio bambino è un bambino speciale
uno di quelli che pesa tanto oro quanto vale
Un bambino, che quando lo conosci,
di aver avuto una fortuna si è consci
lui tante cose ti può insegnare,
col suo sorriso il cuore scaldare,
le cattiverie dimenticare
mi ha fatto capire che il mondo chiunque
ha il diritto di rispettare
e a tutti una mano dare!
Il mio bambino è davvero fortunato
perché proprio a me è nato
in un giorno come tanti è arrivato
E la sua singolarità
dall’indifferenza mi ha salvato!
L’ERRORE
IL NOSTRO ERRORE PIU’ GRANDE E’
QUELLO DI CERCARE NEGLI ALTRI
LE QUALITA’ CHE NON HANNO,
TRASCURANDO DI ESALTARE
QUELLE QUALITA’ CHE
INVECE REALMENTE POSSIEDONO
Margauerite Yourcenar
APPOGGIATI A ME
La vera disabilità è quella dell’anima che non comprende
Quella dell’occhio che non vede i sentimenti
Quella dell’orecchio che non sente le richieste d’aiuto
Solitamente, il vero disabile è colui che, additando gli altri, ignora di esserlo.